Oggi mi sono concessa un pomeriggio dal parrucchiere; normale attività per mantenere sani e vitali i capelli, una parte del corpo che è un indice di armonia, cura del sé e salute. I capelli, come la pelle e le unghie, sono considerati un “aspetto estetico”, ma è bene ricordare che sono soprattutto un indice di come sta reagendo tutto l’organismo allo stato della persona, stato inteso come situazione emotiva e fisiologica. Ben venga il concedersi momenti di puro estetismo, in fondo la vanità appartiene all’essere umano sia esso di sesso femminile che maschile; la vanità è in fondo considerabile come un’evoluzione di tutti quei meccanismi insiti in ogni specie vivente deputati alla conservazione della specie ed al suo miglioramento. Per questo non si deve dimenticare che in Natura la Bellezza ed Armonia esteriori non sono altro che una dimostrazione verso l’esterno della forza, della salute, dell’armonia interiori, tutti fattori che sono inevitabilmente vincolati ad un corretto e vitale “stile di vita”!
Sfogliando i numerosi giornali che spopolano nei saloni di bellezza, come nelle varie sale d’attesa, mi sono però resa conto (per l’ennesima volta) che il messaggio dato è di tutt’altro genere; i riflettori sono ancora una volta puntati sul concetto di estetica e bellezza fine a se stessa, una sorta di involucro che non tiene conto del suo contenuto, e soprattutto che non fa differenza sul contenuto. Il concetto di vanità, che di per sé non è sbagliato né deleterio, viene stravolto e diventa il solo ed unico mezzo per “sentirsi qualcuno o qualcosa” in mezzo alla massa, senza preoccuparsi se questo coincida con il benessere reale, interiore, psicologico ed emotivo della persona. Il momento di vanità, perché abbia davvero senso e davvero possa diventare un supporto al benessere psicologico, deve essere parte integrante di un quadro più ampio, che preveda e includa TUTTO lo stile di vita e dunque lo stile alimentare della persona.
E’ vero che tra una pagina patinata ed un’altra compaiono articoli su come e cosa mangiare, ma a mio modesto parere questo non fa altro che incrementare la confusione e, cosa ancora più grave, la frenesia collettiva verso il “più bello subito e a tutti i costi”. Mi ritrovo a leggere, subito dopo immagini plastificate di corpi e volti rimodellati, diete che promettono cali ponderali notevoli nel giro di poche settimane! Certo, seguirle fa perdere il peso, ma nessuno osa dire come stanno le cose, ossia che il peso è un concetto relativo, che perdere chili in poco tempo e con diete “miracolose” intacca il metabolismo, hanno durata effimera e stressano il corpo nella sua globalità.
La Vanità, la cura estetica del corpo, per come la vedo, sono momenti sacrosanti se intesi come attimi di tempo senza tempo, senza fretta, da concedersi per rallentare i ritmi della vita di tutti i giorni, per sorridere, per prendere contatto con il corpo dal suo esterno; sono sacrosanti se rientrano in un concetto ampio del volersi bene, come individui diversi, ciascuno con le proprie caratteristiche, ciascuno con la propria bellezza.
Credo che a volte si debba dimenticare la parola “dieta”, dimenticare le riviste, dimenticare i messaggi mediatici, e semplicemente respirare!
Alla base di ogni sana alimentazione, di ogni sano stile di vita, di ogni sana linea guida per nutrirsi meglio, deve esserci questa consapevolezza, questa libertà dalle mode del momento, la “presa di coscienza” del “Bello e Buono” come professavano gli antichi Greci. “Bello” = armonico “Buono” = sano
Il Bello che è un aspetto esteriore dipende in tutto e per tutto dal Buono che è l’aspetto interiore di ciascun individuo, ciascuno diverso dall’altro, e ciascuno affascinante proprio per la sua differenza.
Dott.ssa Elena Maria Bisi